Sarà un luglio da valorizzare, quasi da collezione. Boite d'Or celebra, infatti, il mese del rubino.
Si tratta di una pietra estremamente rara e carica di suggestioni. Nell'antichità romana i rubini venivano chiamati carbonchi (da carbunculus, ossia carbone acceso). Per i greci erano insieme alle pietre rosse in generale, ántrax (carbone vivo); credevano che tali gemme, esposte al calore, diventassero del colore dei carboni ardenti, eguagliando lo splendore e la potenza del sole. Anche i popoli germanici non sono stati immuni al fascino di questa pietra. La leggenda narra infatti che l'eroe Sigfrido sconfisse i Nibelunghi con la sua spada, un'arma speciale con l’impugnatura tempestata di rubini rossi e lucenti. Il rubino diventò così il simbolo della vittoria, del potere e della longevità. Gli antichi indiani lo utilizzarono, invece, come talismano capace di infondere linfa vitale, mentre nel Medioevo veniva associato a poteri divinatori: si riteneva che il suo colore cambiasse per rivelare catastrofi imminenti.
La valle Mogok dell'Alta Birmania è famosa per essere la fonte dei rubini più belli e più rari, i cosiddetti "sangue di piccione”. Un luogo pieno di leggende e inarrivabile: per 50 anni è stato negato l'accesso agli stranieri e le autorità sono anche riuscite a nascondere la presenza delle pietre preziose.
E a proposito di mistero, lasciatevi conquistare dal fascino di Iris, collezione di anelli ispirata alla leggenda del Sacro Graal.
Bellezza, magia, eleganza, mistero racchiusi in una pietra: venite a scoprire il vostro rubino da Boite d'Or, sullo shop online o in negozio, e ad apprezzarne la storia e tutto ciò che nasconde.